Oggi mi sento molto Carla Gozzi mentre penso ai vestiti che mi aspettano per questo Inverno- della serie "che minc*ia mi metto "- e noto con disappunto che sostanzialmente non mi so vestire, inutile trovare scuse. Cioè oddio, magari il termine è azzardato perché sarebbe meglio dire "non ho lo stile giusto".
Riflettiamoci, i 20 anni, così come i 21 o i 19, rientrano in quella fascia dove :
A: Non sei più una ragazzina (non facciamoci illusioni, puoi anche avere un fisico da dio ma la mini inguinale o il top pancia scoperta\reggiseno in bella vista non sono per niente chic)
B: Nell'armadio ti ritrovi centinaia di vestiti vecchi, nuovi (probabilmente regali sbagliati), stretti, larghi e fuori moda.
C: Passi più tempo a cercare nell'armadio di tuo madre che nel tuo per la disperazione.
E così vi ritroverete a rivalutare la camicetta celestina di vostra madre preferendola alla t-shirt con i teschi che avete comprato verso i 17 anni. Per carità, non c'è niente di male ma trovo che la sobrietà ha il suo perché in certi contesti-> quando vado al ristorante non voglio attirare l'attenzione e diventare oggetto della conversazione da tavolo di qualche cliente, prediligendo certi outfit per eventi più informali come un giro in centro, una serata al pub e via dicendo.


Successivamente subentrano gli anni ruggenti dell'emo, quindi immaginate, io ragazza mezza maschiaccia che comincia ad osare coi colori, pur rimanendo ancorata, ringraziando il cielo, ai colori neutri che non mi facevano apparire come una scene queen fallita. Sì perché le emo sfigate, quelle con i capelli neri, il ciuffo, la sciarpona e il trucco che gli cerchiava gli occhi non avevano successo quanto le loro sorelline ipercolorate e sexy.

Colpa della mia migliore amica, super dark vecchio stampo, conosciuta al liceo, decisi di abbandonare il colore per dedicarmi al total black, tingendomi i capelli (che avevo neri e azzurri, poi viola e successivamente neri e rossi) di un bel nero corvino (mio colore naturale) così da sembrare ancor più cadaverica. Così andai nei meandri del goth-metal. Ovviamente ogni fase è segnata da un genere musicale, non potevo certo ascoltare la musica emo vestita da metallara.


Bene o male fu il look che usai più spesso - mi piaceva la versatilità che concedeva- fino a quando non scoprii l'indie. Arrivato fino a noi grazie a serie tv quali skins, tutti noi giovani ci sentivamo dei ragazzi diversi, che vivevano esperienze degne dei libri di Bukowski ma che poi eravamo tutti dei gran fessacchiotti. Solitamente l'indie medio ascoltava musica inascoltabile per farsi figo con gli amici, ma che poi a casa fantasticava con Tiziano Ferro. Lo abbiamo fatto tutti bene o male, sì. I più tosti, più cool e più deficenti digievolvevano in hipster. Starei ore e ore a dilungarmi sull'hipsteria ma magari ne parlerò in un altro post. Vi basti sapere che ci stavo arrivando ma il cielo, come per il diventare scene queen, mi ha rinsavita. Anche se la trappola del pastel goth la vivo tuttora.
Forse un giorno riuscirò a trovare un look che si confà al mio essere senza passare da un estremo all'altro.
E voi? Come siete combinati? Siete soddisfatti di ciò che indossate?