lunedì 22 luglio 2013

Se hai un cuore dimostralo, vaffanculo .

Ritorno al blog come un figlio prodigo che ritorna alla base.
Sono in una fase tremenda della mia vita, dove i giorni si riempiono di attese che non posso accelerare e la gente passa e spassa come treni -e come tale spesso è in ritardo.
Ho incontrato dopo circa un anno la persona con cui avevo un intenso rapporto di lontananza fatto di messaggi lunghi pagine e pagine, lettere profumate, chiamate notturne fino all'alba e speranze nel cassetto. Abbiamo vissuto 4 giorni stupendi, dove lui ha potuto scrutarmi in tutte le angolazioni possibili con il cuore arreso e le mani in alto. Ha persino visto i miei capelli blu che dopo il mare sono diventati giallo sabbia sfumati di lilla (per nulla belli) e mi ha stretto a sé lo stesso, coccolandomi in ogni occasione.
Ieri è stato il giorno in cui è andato via, portandosi dietro le mie speranze tramite i baci che ha dato alle mie lacrime prima che salisse sul vagone. Avevo tanta vergogna nel mostrarmi così insicura e fragile, completamente indifesa.


"Ti chiamo" ha detto dal finestrino, mentre ricacciavo le lacrime indietro, ma appena il treno è partito sono corsa via in lacrime conscia del fatto che non sapevo quando avrei potuto rivederlo. 
E' passato un giorno e ancora aspetto la sua chiamata. Vorrei tanto togliermi i ricordi di questi giorni che ho addosso ma ho paura del freddo.

Scusate l'infinita tristezza.



2 commenti:

  1. Non ti conosco ma vorrei tanto abbracciarti. Conosco la sensazione. Ci si sente esattamente come Stitch. Quanto li si odiano, a volte, quei treni che partono.

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    1. Gli abbracci possono salvare il mondo, o almeno le persone. Non è umano lasciare qualcuno in attesa...

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