giovedì 19 settembre 2013

La gatta si veste: nell'armadio che c'è?


Oggi mi sento molto Carla Gozzi mentre penso ai vestiti che mi aspettano per questo Inverno- della serie "che minc*ia mi metto "- e noto con disappunto che sostanzialmente non mi so vestire, inutile trovare scuse. Cioè oddio, magari il termine è azzardato perché sarebbe meglio dire "non ho lo stile giusto".

Riflettiamoci, i 20 anni, così come i 21 o i 19, rientrano in quella fascia dove :

A: Non sei più una ragazzina (non facciamoci illusioni, puoi anche avere un fisico da dio ma la mini inguinale o il top pancia scoperta\reggiseno in bella vista non sono per niente chic)

B: Nell'armadio ti ritrovi centinaia di vestiti vecchi, nuovi (probabilmente regali sbagliati), stretti, larghi e fuori moda.

C: Passi più tempo a cercare nell'armadio di tuo madre che nel tuo per la disperazione.

E così vi ritroverete a rivalutare la camicetta celestina di vostra madre preferendola alla t-shirt con i teschi che avete comprato verso i 17 anni. Per carità, non c'è niente di male ma trovo che la sobrietà ha il suo perché in certi contesti-> quando vado al ristorante non voglio attirare l'attenzione e diventare oggetto della conversazione da tavolo di qualche cliente, prediligendo certi outfit per eventi più informali come un giro in centro, una serata al pub e via dicendo.

Ho passato la mia adolescenza lungo una strada fatta di stili totalmente diversi, roba della serie: "Ma veramente prima eri così???" .Sì. Inizialmente, stiamo parlando dei 14 anni, mi vestivo spesso in ciò che consideravo punkrock ovvero indossando jeans grigi (mai portati i blue jeans), converse verde acido, e t-shirt random che solitamente rappresentavano personaggi di cartoni animati o scritte insensate



Successivamente subentrano gli anni ruggenti dell'emo, quindi immaginate, io ragazza mezza maschiaccia che comincia ad osare coi colori, pur rimanendo ancorata, ringraziando il cielo, ai colori neutri che non mi facevano apparire come una scene queen fallita. Sì perché le emo sfigate, quelle con i capelli neri, il ciuffo, la sciarpona e il trucco che gli cerchiava gli occhi non avevano successo quanto le loro sorelline ipercolorate e sexy.





Colpa della mia migliore amica, super dark vecchio stampo, conosciuta al liceo, decisi di abbandonare il colore per dedicarmi al total black, tingendomi i capelli (che avevo neri e azzurri, poi viola e successivamente neri e rossi) di un bel nero corvino (mio colore naturale) così da sembrare ancor più cadaverica. Così andai nei meandri del goth-metal. Ovviamente ogni fase è segnata da un genere musicale, non potevo certo ascoltare la musica emo vestita da metallara.


Ma non ero soddisfatta, vestire in quella maniera richiedeva una certa cura visto che i dark indossano un make up invidiabile che non concede sbavature e una compostezza invidiabile... così, piuttosto che passare al punk, inevitabilmente  ci tengo a sottolineare che questi cambi di look sono maturati nel tempo abbandonando o aggiungendo accessori, non è che mi svegliavo e cambiavo di punto in bianco...passai al grunge. Successe senza rendermene conto, cominciando ad usare camice di tartan sopra le maglie nere e consurmate, abbandonando il fondotinta chiaro e il trucco fin troppo marcato intorno agli occhi.  Che poi proprio grunge puro non era, aveva reminiscenze dark e qualche tocco hippie (che non so da dove io abbia preso ispirazione). Ero una specie di fricchettona dark di qualche circo della transilvania

Bene o male fu il look che usai più spesso - mi piaceva la versatilità che concedeva- fino a quando non scoprii l'indie. Arrivato fino a noi grazie a serie tv quali skins, tutti noi giovani ci sentivamo dei ragazzi diversi, che vivevano esperienze degne dei libri di Bukowski ma che poi eravamo tutti dei gran fessacchiotti. Solitamente l'indie medio ascoltava musica inascoltabile per farsi figo con gli amici, ma che poi a casa fantasticava con Tiziano Ferro. Lo abbiamo fatto tutti bene o male, sì. I più tosti, più cool e più deficenti digievolvevano in hipster. Starei ore e ore a dilungarmi sull'hipsteria ma magari ne parlerò in un altro post. Vi basti sapere che ci stavo arrivando ma il cielo, come per il diventare scene queen, mi ha rinsavita. Anche se la trappola del pastel goth la vivo tuttora.
Forse un giorno riuscirò a trovare un look che si confà al mio essere senza passare da un estremo all'altro.

E voi? Come siete combinati? Siete soddisfatti di ciò che indossate?

2 commenti:

  1. Io, a 25 anni suonati, il richiamo del pastel goth lo sento dibbrutto. Sarà che a questa età non me ne frega niente se gli altri mi ridono dietro perché mi piace Hello Kitty mentre ascolto metal. Tumblr poi, non aiuta, con tutte le cose pucciose e strambe che ci trovo. La mia dignità comunque, mi frena. Per ho uno stile che definisco "scappata de casa", principalmente vestiti neri, anfibi (mai tacchi), leggings neri e maglie lunghe o oversize scollate, capelli neri e verdi. Enzo Miccio si caverebbe gli occhi.

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  2. Okay io sono passata dall'essere una dark, una otaku, una ragazza alla Hello Kitty e adesso non si è ben capito ... sta di fatto che ogni tanto cade anche a me l'occhio nell'armadio di mia mamma.

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